Pauley Pavilion, Los Angeles, 1992. Fuori programma, gli accordi appena accennati dalla chitarra e voce del leader dei Nirvana, Kurt Cobain, sconvolgono gli MTV Music Awards, segnando la ribellione all’establishment di una generazione censurata nel proprio grido di liberazione.
Black Powder è una melodia olfattiva inedita, fatta di suoni interrotti, volumi al massimo, note discordanti, dirompente come un proiettile diretto alla coscienza perbenista e omologata ad eccessi ormai legittimati, incapace di comprendere la poetica sociale dei Nirvana. È il sound audace, provocatorio, che nasce dalle chitarre nei garage della città di Seattle. Julien Rasquinet scolpisce, con la grazia del suo stile originale e potente, su un accordo cuoiato le note acustiche del ribes nero e quelle ribelli e speziate del pimento. Il sentore croccante della mela è l’accento romantico e bohémien dell’anima di Kurt Cobain che esplode in una fragranza intensa, profonda, sensuale e misteriosa.